NEWS AZIENDALI

Disponibile la nuova release del software Risk-net 3.2

Nel mese di maggio 2024 è stata condivisa la release della nuova versione del Software Risk-net 3.2, che include l’applicazione dell’Analisi di Rischio sanitario ambientale sito specifica ai Materiali di Riporto (MdR) nei siti oggetto di procedimento di bonifica.

A livello generale, il software risk-net permette di calcolare il rischio e gli obiettivi di bonifica legati alla presenza di contaminanti all’interno delle matrici ambientali (suolo/sottosuolo e acque di falda) di un sito, applicando la procedura ISPRA di analisi di rischio sanitaria-ambientale (“Criteri metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio ai siti contaminati”; ISPRA 2008) in accordo con quanto previsto dalla normativa italiana.

La nuova versione 3.2, che recepisce le indicazioni riportate nell’Appendice n. 46 bis/2023 delle Linee Guida SNPA 46/2023, è stata implementata dalla rete RECONnet (Rete Nazionale sulla gestione e la Bonifica dei Siti Contaminati) su iniziativa del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica dell’Università di Roma Tor Vergata, ed è stata resa pubblica a valle della fase di sperimentazione della versione Beta del software, a cui anche Montana ha partecipato mediante il contribuito del proprio team di Specialist.

Come precedentemente indicato, l’applicazione dell’Analisi di Rischio ai Materiali di Riporto fa riferimento al documento “Linee Guida per la gestione dei materiali di riporto (MdR) nei siti oggetto di procedimento di bonifica” (LGG SNPA n. 46/2023), pubblicato in agosto 2023, il quale propone un percorso metodologico per l’identificazione e la gestione dei materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D. Lgs. 152/06, alla luce delle recenti modifiche normative introdotte dalla Legge 108 del 29/07/2021.

Si sottolinea che i criteri proposti in tale documento si applicano unicamente nell’ambito dei procedimenti di bonifica e non riguardano le terre e rocce da scavo, il cui riferimento rimane il DPR 120/2017.

In estrema sintesi, la procedura di valutazione della matrice materiali di riporto nelle predette Linee Guida è schematizzata in tre fasi:

  1. identificazione della matrice: le valutazioni effettuate in tale fase sono tese a identificare la matrice in esame come “materiali di riporto” o alternativamente come “suolo/sottosuolo” o come “rifiuto”;
  2. campionamento e caratterizzazione della matrice materiali di riporto;
  3. valutazione dei risultati, sia in termini di confronto con le concentrazioni soglia contaminazione (CSC), sia della mobilità dei contaminanti presenti nella matrice materiale di riporto, con particolare riferimento al bersaglio costituito dalla falda e, più in generale, alle matrici ambientali presenti nel sito e limitrofe al corpo dei materiali di riporto (valutazione degli esiti dei test di cessioni e di eventuali ulteriori linee di evidenza).

Le linee guida citate sono provviste di un’Appendice separata, nell’ambito della quale vengono esposte le modalità applicative dell’analisi di rischio ai materiali di riporto, e che definisce la procedura da applicare nell’immediato per l’analisi di rischio sito-specifica, favorendo quindi un approccio uniforme sul territorio nazionale. Tale appendice è stata pubblicata nel mese di dicembre 2023 con Delibera del Consiglio SNPA n. 226/23 del 30/11/2023: “Indicazioni per l’applicazione dell’analisi di rischio ai materiali di riporto all’interno dei siti oggetto di procedimento di bonifica” – LLGG SNPA 46bis/2023.

Nello specifico, nel documento in oggetto si propone per i materiali di riporto una valutazione distinta rispetto alle altre matrici ambientali (suolo, sottosuolo e falda): infatti, i materiali di riporto hanno una propria specificità e vanno differenziati rispetto ai suoli insaturi; tale distinzione si rende necessaria anche per la fase di analisi di rischio per cui è indicata una valutazione separata, che si affiancherà a quella delle altre matrici ambientali (suolo superficiale, suolo profondo e falda) nella definizione dello stato di contaminazione di un sito.

Il documento propone, in via provvisoria, di utilizzare parte dei parametri e della modellistica prevista dal Manuale ISPRA “Criteri metodologici per l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio ai siti contaminati” del 2008, indicandone allo stesso tempo le limitazioni nonché, in casi specifici, i valori da adottare applicando il principio di cautela, al fine di fornire comunque uno strumento con una valenza operativa che sia di supporto alle valutazioni.

La procedura proposta prevede l’applicazione dell’Analisi di Rischio in modalità diretta, ossia la stima del rischio associato alle concentrazioni riscontrate nella matrice solida e/o nell’eluato. Vengono comunque proposti anche dei criteri per la definizione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) applicabili a tali materiali nel caso di interventi di bonifica.

La pubblicazione della nuova versione del software Risk-net 3.2, rispetto alla precedente versione 3.1.1, costituisce un notevole progresso in quanto è ora possibile applicare la procedura prevista dalle Linee Guida SNPA n. 46/2023 e n. 46 bis/2023 per la gestione dei materiali di riporto (MdR) nei siti oggetto di procedimento di bonifica; inoltre, differenziando tale matrice dai suoli insaturi, permette di effettuare una trattazione separata nella fase di analisi di rischio, trattazione che si affiancherà a quella delle altre matrici ambientali nella definizione dello stato di contaminazione di un sito.

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