Con la sentenza n. 28 depositata l’11 marzo 2025, la Corte costituzionale ha di fatto annullato l’articolo 3 della legge regionale Sardegna 3 luglio 2024 n. 5 che, per 18 mesi, vietava nuovi impianti da fonti rinnovabili in vaste aree di pregio paesaggistico, estendendo lo stop anche ai procedimenti già avviati alla data di entrata in vigore (4 luglio 2024).
Secondo la Corte, pur muovendosi sotto la bandiera della tutela del paesaggio, la norma invade la materia «energia» e contrasta con i principi fondamentali fissati dal D.Lgs. 199/2021: raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, divieto di moratorie e obbligo di procedure autorizzative accelerate nelle aree provvisoriamente idonee. Tali principi, afferma il giudice delle leggi, prevalgono anche sulle competenze statutarie speciali della Regione.

Il ricorso era stato promosso dal Governo (reg. ric. 33/2024) poche settimane dopo la legge regionale. La decisione della Consulta rafforza la giurisprudenza che boccia i divieti generalizzati alle FER, riaffermando che la transizione energetica non può essere frenata da misure di salvaguardia prive di adeguato bilanciamento caso per caso.