Con il decreto-legge 21 novembre 2025, n. 175 il Governo ha riscritto la disciplina sulle aree idonee alla realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, introducendo novità rilevanti sul piano procedimentale e chiarendo il ruolo delle Regioni.
Il provvedimento, adottato nell’ambito delle misure urgenti in materia di energia, modifica il decreto legislativo 190/2024 (Testo unico rinnovabili), incorporando in quest’ultimo la disciplina nazionale sulle aree idonee, in precedenza contenuta nel D.Lgs 199/2021. Restano confermate le aree considerate idonee per legge, ma cambiano le regole autorizzative: per gli impianti di piccola e media dimensione situati in aree idonee non è più necessario il parere dell’Autorità paesaggistica, mentre per gli impianti di maggiore taglia il parere resta obbligatorio, ma non vincolante.

Una delle principali novità riguarda il ruolo delle Regioni. Il decreto impone infatti agli Enti regionali di individuare, con legge regionale, ulteriori aree idonee rispetto a quelle già stabilite dallo Stato. Si tratta di spazi aggiuntivi e non sostitutivi, superando così le incertezze interpretative della disciplina precedente che avevano alimentato il rischio di esclusioni regionali di aree dichiarate idonee a livello nazionale.
Il D.L. 175/2025 definisce inoltre direttamente i criteri cui le Regioni dovranno attenersi nell’individuazione delle nuove aree idonee, abbandonando il precedente modello che demandava tali parametri a un decreto ministeriale. Quest’ultimo, emanato nel giugno 2024, era stato infatti annullato dal Tar Lazio nel maggio 2025, lasciando un vuoto regolatorio che il nuovo intervento legislativo mira ora a colmare.