L’analisi dell’Agenzia Europea si basa sui dati più recenti provenienti dall’inventario delle emissioni di inquinanti atmosferici per il periodo 2010-2017. Il documento fornisce inoltre una valutazione delle emissioni previste dagli Stati per il 2020 e per il 2030, in relazione agli impegni di riduzione che la Direttiva stabilisce per entrambi gli anni per ciascun Paese.

Emerge che, mentre le emissioni della maggior parte degli inquinanti atmosferici continuano la loro progressiva diminuzione in tutti i Paesi europei, le emissioni di ammoniaca sono aumentate per il quarto anno consecutivo (+0,4% dal 2016 al 2017), a causa delle emissioni nel settore agricolo.

L’Italia nel 2017 è stata tra i maggiori emettitori di composti organici volatili non metanici, insieme a Germania e Regno Unito, e di PM2,5, insieme a Francia e Polonia.

Dalle proiezioni emerge che, al fine del rispetto degli impegni fissati per il 2030, sarà necessaria per tutti gli inquinanti una riduzione maggiore rispetto a quella conseguita fino ad ora: nello specifico, sono necessarie riduzione di circa il 15% per composti organici volatili non metanici ed ammonica, oltre il 30% per il PM2,5 e anidride solforosa e quasi il 40% per gli ossidi di azoto.

Leggi la Direttiva UE sui limiti nazionali di emissione (NEC)