Il CITE ha approvato il Programma nazionale di esplorazione (PNE) con la Delibera n. 2 del 12 giugno 2025, pubblicata in G.U. n. 177 del 1° agosto 2025: è il quadro operativo che dà attuazione all’art. 10 del DL 84/2024 (convertito nella L. 115/2024) in coerenza con il Regolamento (UE) 2024/1252 (Critical Raw Materials Act). Il PNE, affidato a ISPRA–Servizio Geologico d’Italia, punta a mappare le potenzialità minerarie del Paese con un focus su litio, boro, grafite, rame, manganese, fluorite, barite, feldspato, antimonio, tungsteno, titanio, bismuto, arsenico, magnesio, terre rare e PGM, senza trascurare minerali industriali rilevanti per le filiere nazionali.

Il programma parte con 14 progetti di indagine distribuiti in 11 Regioni e prevede, accanto alla ricerca su giacimenti primari, la caratterizzazione dei depositi di rifiuti estrattivi abbandonati (progetto PNRR URBES) per stimare il potenziale di “materie prime seconde”. ISPRA ha pubblicato il documento integrale del PNE, che dettaglia aree, materie e metodologie di esplorazione (dal telerilevamento alle indagini geofisiche), confermando l’obiettivo di ricostruire una base conoscitiva aggiornata dopo decenni di assenza di programmi pubblici di ricerca. Il Parlamento, con la scheda tecnica dell’art. 10, ha indicato risorse iniziali 0,5 mln € (2024) e 3 mln € (2025) per l’avvio del programma.