Nel 2024 la produzione di rifiuti urbani in Italia torna a crescere, segnando un +2,3% rispetto al 2023, ma parallelamente migliorano raccolta differenziata e riciclaggio. È quanto emerge dal Rapporto “Rifiuti urbani – Edizione 2025”, pubblicato l’11 dicembre 2025 dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
La raccolta differenziata raggiunge il 67,7% del totale, includendo anche il compostaggio domestico, in aumento del 2,6%. Il risultato è trainato soprattutto dalla crescita dei rifiuti biodegradabili provenienti da cucine e mense (+2,1%) e dagli scarti verdi di parchi e giardini. Migliora anche il riciclaggio dei rifiuti urbani, che si attesta al 52,3%, con un incremento dell’1,5% su base annua, pur restando ancora sotto l’obiettivo del 55% fissato per il 2025 dalla direttiva 2008/98/CE, come modificata dal pacchetto europeo sull’economia circolare.
Tutti i rifiuti di imballaggio hanno, invece, già centrato i target europei 2025. In particolare, per la plastica si registra per la prima volta il superamento dell’obiettivo, con un tasso di riciclaggio del 51,1%, oltre il 50% previsto dalla normativa UE.
Prosegue il calo dello smaltimento in discarica, che riguarda il 14,8% dei rifiuti urbani prodotti, in diminuzione del 3,7% rispetto al 2023, in linea con gli indirizzi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Parte IV). Il Rapporto analizza anche i flussi di esportazione dei rifiuti urbani, pari al 4,3% nel 2024: Campania, Lazio e Lombardia risultano le Regioni che esportano i quantitativi maggiori, soprattutto verso Danimarca, Paesi Bassi e Austria.
Infine, il documento evidenzia una riduzione del divario territoriale nella raccolta differenziata tra Nord e Sud, grazie alle performance in crescita delle Regioni del Mezzogiorno.
Il rapporto è disponibile qui.