Non bastano una fascia alberata e un fiume tra l’opera e la residenza del ricorrente per escludere la “vicinitas” richiesta per ricorrere legittimamente contro l’autorizzazione di un’opera.

Tale principio è evidenziato dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza 20869/2022 nel caso di una vasca di laminazione acque. Nel giudizio della “vicinitas”, infatti, basta uno “stabile e significativo collegamento” tra la residenza del ricorrente e l’area destinata ad accogliere l’infrastruttura e va quindi sempre considerata anche la potenzialità degradante e nociva dell’intervento previsto.

Nel caso di interesse, inoltre, i ricorrenti avevano anche l’interesse ad agire in giudizio per l’attitudine dell’intervento a causare un danno nei propri confronti.